In un mercato notturno, mani conciate maneggiano abilmente filo, ago e coltello per correggere la rottura di una rete. Il mestiere delle rederas e ataderas, normalmente praticato dalle donne, continua a sopravvivere in molti villaggi marittimi del nostro paese. Questo cortometraggio esplora la dimensione mitica e di genere legata al mare: donne che aspettano nei porti e uomini che ritornano sulle loro navi dopo essere sfuggiti ai canti delle sirene ci trasporteranno in questo universo poetico costruito da Joana Moya.
Sinossi: 57 sono il numero di rederas che lavorano sulle coste dei Paesi Baschi, un lavoro tradizionale che continua come se il tempo si fosse fermato. Con le loro mani coperte di sale tessono senza sosta silenziosamente. Esse fanno parte del mare e del suo mistero. L'allarme di una nave spezza la notte, un faro illumina tutto con la sua luce, un marinaio va alla deriva dai pensieri dell'acqua e delle mani ballano e danzano fino a fondersi con le reti. [Fonte: database ICAA].
