Attività culturali

Narrare senza frontiere: la letteratura dell'altro

Gran parte della letteratura e del pensiero più originali e di rottura del XX e XXI secolo ha preso forma grazie a ciò che io chiamo “la condizione di scrittore viaggiatore o migrante”. Guerre, persecuzioni, instransigenze, intolleranze, crisi economiche, ma anche borse di studio, lavoro, dottorati e altre opportunità in università straniere hanno costretto o motivato gli scrittori a lasciare i loro luoghi d’origine e continuare la loro vita in un posto nuovo. Quello che in passato fu un fenomeno isolato o minoritario, negli ultimi tempi è diventato un compagno costante dei cambiamenti sociali e politici della postmodernità.

Questo cambio di “paesaggi” ha dato vita, in letteratura, che possiamo riassumere in questo modo: se la modernità ha convertito la metropoli nel topos centrale della produzione letteraria, buona parte della postmodernità, quella incarnata soprattutto da scrittori viaggiatori o stranieri, ha creato la cosmopoli. 

Quali sono i tratti principali di questa letteratura postnazionale? In che modo i trasferimenti influenzano l’identità e il linguaggio? Come si strutturano e ridisegnano le città a partire dalle ondate migratorie?

Queste sono solo alcune delle domande che ci porremo quando analizzeremo e scriveremo testi a propósito di questo tema.

I temi:

1. La letteratura di frontiera: ibridazioni culturali, linguistiche, geografiche.
2. Letteratura dell’esodo e dei viaggi
3. La letteratura urbana, i suoi personaggi e spazi ibridi: tribù urbane, generi sessuali, nuovi centri e periferie. 
4. Le scritture dell’io: simbiosi del documentale e del fittizio.

Organizzatori