Zumiriki
Santos BregañaLa carriera del regista Oskar Alegría è definita dal suo incessante interrogarsi sulle varie sfaccettature della realtà. I suoi film ci vengono presentati come le investigazioni del suo io più indagatore e sperimentale e ci rivelano, sia nel passato come in La casa de Emak Bakia (2012) o Hotza (2018), sia nel futuro, come in Zumiriki (2020), l'enorme complessità che riguarda ciò che può essere considerato solenne, sacro o atavico, ma anche la tenerezza o l'umorismo che si celano dietro il banale. Trama: Il regista costruisce una capanna di legno su una sponda isolata del fiume, vicino all'isola dove giocava da bambino, ora coperta da una diga che ha reso il terreno invisibile. Gli alberi sull'isola sono però ancora in piedi, come i piloni di un giocattolo rotto in mezzo all'acqua. L'aria tra i tronchi si trasforma nell'unico spazio disponibile per rivivere il passato.