Pelle
Quando la pelle si ammala, ci trasforma in mostri. È questo il punto di partenza del libro di Sergio del Molino, che stimola il nostro spirito di osservazione portandoci su un terreno che appartiene a tutti.
A causa di una grave psoriasi che gli rende impossibile mostrare il suo corpo, lo scrittore prende lo spunto per analizzare la vita delle numerose persone che hanno sofferto e patito le conseguenze di questa malattia. La vergogna di sentirsi osservati, il bisogno di nascondersi, la cultura ossessiva dell’immagine, il razzismo e il classismo diventano le tappe di un viaggio attraverso i segreti che copriamo con i nostri vestiti.
Attingendo a fonti storiche e letterarie, del Molino ci presenta dei mostri della storia e della letteratura le cui vite sono state tormentate da problemi epidermici: Stalin che nella sua dacia si immerge in bagni segreti; Pablo Escobar e le sue infinite docce; Cyndi Lauper sponsorizzata da una casa farmaceutica che produce un farmaco per le malattie della pelle; John Updike che si ustiona volutamente al sole dei Caraibi; Nabokov che scrive dall’esilio alla moglie: «Tutto andrebbe bene se non fosse per la mia dannata pelle». Del Molino include se stesso nella galleria delle storie in cui approfondisce i segreti della cute: quello che per alcuni è un segno di orgoglio per altri può essere una fonte di ansia e vergogna, motivo di inclusione ed esclusione dalla società. La sua sensibilità di scrittore, il gusto del paradosso, l’ironia dello sguardo, lo hanno spinto a scrutarsi oltre la superficie della propria pelle.
Sergio del Molino (Madrid 1979), scrittore e giornalista, con Sellerio ha pubblicato Nell’ora violetta (2017), Premio El Ojo Crítico 2013 e Premio Tigre Juan, e La Spagna vuota (2019), Premio dei librai di Madrid 2017, Premio Cálamo come libro dell’anno.