La diaspora latinoamericana in Italia negli anni '70. Fotografie e ritratti di Cecilia Fajardo
La mostra presenta fotografie inedite dell'artista colombiana Cecilia Fajardo (nata nel 1936), scattate durante gli anni Settanta, che documentano le intense reti intellettuali di scrittori, artisti e cineasti iberoamericani che trovarono in Italia, specialmente a Roma, uno spazio creativo fondamentale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le immagini di Fajardo offrono un ritratto dinamico e complesso dell'epoca, mostrando dai manifesti politici ai graffiti, dalle sfilate di moda agli eventi culturali. L'importanza dell'Italia per questa comunità risale agli anni Quaranta e Cinquanta (con figure come Jorge Zalamea Borda e Fernando Botero) e si è consolidata negli anni Settanta. Ciò fu dovuto a un'affinità con le tendenze di sinistra italiane e alle opportunità creative, specialmente nel cinema e nelle arti. L'Italia divenne un rifugio dalle dittature per molti, come il pittore cileno Roberto Matta, il cineasta argentino Fernando Birri, il compositore Astor Piazzolla e lo scrittore spagnolo Rafael Alberti. Questi residenti permanenti fungevano da anfitrioni, creando comunità e centri di gravità per altri intellettuali, come Gabriel García Márquez e Julio Cortázar, che Fajardo fotografò anche durante il loro passaggio a Roma. La macchina fotografica di Fajardo penetra nel mondo intimo di questi creatori, catturando momenti di riflessione e processi di lavoro, come la costruzione dell'installazione Autoapocalipsis di Matta. L'archivio, recentemente recuperato e con una selezione digitale presso la Bibliotheca Hertziana, rivela una visione più profonda di questo periodo al di là delle fotografie che Fajardo, che fu una delle prime donne direttrici artistiche in Colombia, pubblicò all'epoca.
