Attività culturali

Historia de pastores

Historia de pastores Diogo Matos

Il primo lungometraggio del giovane Jaime Puertas Castillo è una buona testimonianza dei nuovi sguardi con cui il cinema spagnolo recente approccia al mondo rurale, in questo caso si tratta di sguardi legati al rischio e alla personalità artistica. Il film è ambientato in un futuro piuttosto vicino, il 2027, e nei pressi di Puebla de Don Fadrique (Granata). Il paesaggio viene filmato da un punto di vista estraneo, ma soprattutto con l’affetto verso la tradizione e la leggenda, e con un forte impegno nei confronti delle persone che abitano questi luoghi. L’opera contiene un vero e proprio discorso sulla fermezza e l’indipendenza di queste comunità, delle quali si vuole attestare la scomparsa, ma che in realtà celano dietro tale apparenza, una grande ricchezza di racconti e vitalità. In questa prospettiva, la figura femminile e la sua situazione giocano un ruolo centrale.

Sinossi: Tra pecore, rovine e droni, una studentessa e due pastori si incontrano, si fanno visita e si connettono attorno alla storia di una proprietà tipica della Spagna Meridionale (cortijo) che appare e scompare. [Fonte: Películas Maria].

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