Attività culturali

Nel centenario di Carolina Coronado, la scrittrice femminista prima del femminismo

Nel centenario di Carolina Coronado, la scrittrice femminista prima del femminismo Federico Madrazo

In occasione del bicentenario della nascita di Carolina Coronado, e nell'ambito della linea di lavoro "Donne in lingua spagnola", l'Istituto Cervantes di Palermo organizza un incontro con la professoressa Marifé Santiago Bolaños.  


Partendo dalla vita e dall'opera della scrittrice Carolina Coronado, verrà stabilita una genealogia della scrittura femminile nella storia recente, per individuare forme espressive e temi che aprono dimensioni estetiche e sociali inedite all'interno del canone ammesso. Dalla conversazione al dettaglio, dal corpo alla parola, dal filo al tessuto che unisce. Come ha detto la filosofa, vincitrice del Premio Cervantes, María Zambrano: "Un atteggiamento può cambiare il mondo". Questa presentazione cercherà di riscattare e illuminare quegli atteggiamenti trasformatori. 

Victoria Carolina Coronado y Romero de Tejada (Almendralejo, Badajoz, 12 dicembre 1820 - Lisbona, 15 gennaio 1911) è stata una scrittrice spagnola, autodidatta e dotata di grande sensibilità, considerata l'equivalente in Estremadura di autori romantici contemporanei come Rosalía de Castro ed una letterata di tale notorietà da essere paragonata a Bécquer, oltre che una virtuosa del pianoforte e dell'arpa. Nel 1843 pubblicò un volume di Poesia, ripubblicato nel 1852, per il quale Hartzenbusch scrisse il prologo. Ha anche scritto romanzi e opere teatrali con una predominanza di temi storici e impegno sociale. Coronado era uno dei personaggi più in vista, oltre ad essere mentore di molte poetesse che formavano parte della cosìdetta "Fratellanza Lirica". Questa fu formata da un gruppo di scrittrici con alcune caratteristiche comuni: nate intorno al 1820, appartenenti a famiglie borghesi, autodidatte e che stabilirono tra di loro reti di sostegno e di incoraggiamento reciproco, nella maggior parte dei casi, epistolari.

La scrittrice Marifé Santiago Bolaños è dottoressa in filosofia. Prefessoressa di Estetica e Teoria delle Arti presso l'Università Rey Juan Carlos di Madrid. I suoi studi sul dialogo tra filosofia e creazione artistica, e il teatro come percorso di conoscenza, si riflettono in conferenze tenute a convegni internazionali, saggi, prologhi, letture poetiche, cataloghi artistici o libri come La mirada atlántica: literatura gallega y peregrinación interior, La palabra detenida: una lectura del símbolo en el teatro de Buero Vallejo, Mirar al dios: el Teatro como camino de conocimiento, El secreto de Ofelia. Teatro, tejidos, el cuerpo y la memoria, o Espejo de la nada. Marina Tsvietáieva y María Zambrano y Bailar sobre el demonio del olvido: apuntes para una estética de la danza. 

È patrona della Fondazione María Zambrano e membro della Reale Accademia di Storia e Arte di San Quirce. È vicepresidente della associazione “Clásicas y Modernas para la Igualdad de género en la cultura”. Nel campo della creazione letteraria, alcune delle sue opere sono i romanzi El jardín de las favoritas olvidadas (tradotta in bengalí) o La canción de Ruth (tradotta in francese). O i libri di poesie (tradotti in inglese, francese, bengalese, russo, tedesco, cinese, ebraico o sloveno) El día, los días, La orilla de las mujeres fértiles, Nos mira la piedad desde las alambradas, Las constelaciones del Capitán, Teoría de los matices. O il testo teatrale Cuadernos de la niña escondida.

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