Historia de pastores
Il primo lungometraggio del giovane Jaime Puertas Castillo è una buona prova dei nuovi sguardi con cui il cinema spagnolo recente affronta l'ambiente rurale, in questo caso legati al rischio e alla personalità artistica. Il film è ambientato in un futuro piuttosto prossimo, nel 2027, e nei dintorni della Puebla de Don Fadrique (Granada). Il suo paesaggio è filmato dalla stranezza, ma soprattutto dall'affetto verso la tradizione e la leggenda, anche attraverso un forte impegno con le persone che abitano questi luoghi. L'opera contiene tutto un discorso sulla fermezza e indipendenza di queste popolazioni, di cui si vuole certificare la morte, ma che in realtà racchiudono dietro questa apparenza una grande ricchezza di racconti e vitalità. In questo panorama, le donne e le loro circostanze giocano un ruolo fondamentale.
Sinossi: Tra pecore, rovine e droni, una studentessa e due pastori si incontrano, si visitano e si connettono intorno alla storia di un cortijo che appare e scompare. [Fonte: Film Maria].