La giovane regista María Silvia Esteve ha affrontato una tematica controversa nel suo debutto con un documentario sulla storia di sua madre. La proposta visiva di evidenziare la trama confusa e distorta di un passato per nulla felice ha reso il suo film un’opera dal bellissimo legame con le difficoltà del ricordo e le possibilità che offre il cinema di accompagnare visivamente quelle ferite. Si tratta, indubbiamente, di una caratteristica del suo stile che si percepisce nel suo lavoro successivo, Criatura, un contrometraggio uscito l’anno scorso.