Malos libros: come rappresentare la censura in due esposizioni
© Biblioteca Nacional de EspañaIl Seminario de Estudios sobre el Renacimiento diretto da María José Vega (UAB) ha organizzato di recente due mostre, nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale, per proporre al grande pubblico una riflessione a proposito della censura e del suo impatto non solo sul patrimonio bibliografico spagnolo, ma anche sulla cultura e la storia intellettuale europea. Entrambe le esposizioni, Malos libros (Biblioteca Nacional de España, 23 novembre 2023-11 febbraio 2024) e Libros prohibidos (Universidad de Salamanca, 14 novembre 2024-19 gennaio 2025), ruotano intorno ai testi proibiti, persi, bruciati, alterati, cancellati e mutilati nella prima Età Moderna, pur se con prospettive diverse. Entrambe sono state concepite per rappresentare la complessità di un’epoca cruciale, segnata come fu, dopo il contagio dilagante delle idee protestanti, dall’affermazione di politiche sempre più severe di controllo ideologico e vigilanza delle coscienze. Quali libri potevano considerarsi allora cattivi maestri? Come si trasformò la concezione stessa della scrittura e della lettura? Fino a che punto la pagina stampata venne percepita come uno spazio di conflitto? A queste e ad altre domande si è provato a rispondere sia nei percorsi proposti ai visitatori delle due mostre che nei rispettivi cataloghi.
María José Vega è ordinaria di Teoria della Letteratura e Letterature Comparate presso la Universitat Autònoma de Barcelona. Tra le sue principali linee di ricerca spiccano la teoria della censura e del dissenso, e l’impatto della confessionalizzazione sulle pratiche di lettura e scrittura nel XVI secolo.
Donatella Gagliardi è associata di Letteratura Spagnola presso l’Università di Napoli L’Orientale. Si occupa di censura letteraria nel Siglo de Oro, satira politica seicentesca a cavallo fra Italia e Spagna, nonché dei libros de caballería e della loro ricezione nella prima età moderna.