Attività culturali

Lenin, cento anni dopo

Lenin, cento anni dopo © Wikimedia commons

Primo incontro online del ciclo di conferenze Storia dell'Europa del secolo XX a cura dello storico Julián Casanova.

Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea.

Vladimir Ulyanov Lenin (1870-1924) iniziò ad avvicinarsi al marxismo nei primi anni Novanta del XIX secolo e da allora intraprese la carriera di rivoluzionario. Quando la dinastia Romanov cadde nel febbraio 1917, si trovava in esilio a Zurigo, arrivò a Pietrogrado il 3 aprile 1917 e fu accolto come un eroe da operai e soldati.
La presa del potere da parte dei bolscevichi pochi mesi dopo, in ottobre, fu uno dei principali eventi del XX secolo e non sorprende che gli storici ne diano interpretazioni diverse. La rilevanza di Lenin in questo processo di conquista e consolidamento del potere è indubbia. La sua visione centralista dello Stato rivoluzionario lo portò a rafforzare polizia e meccanismi coercitivi, a stabilire uno Stato monopartitico e a reprimere le forme più moderate di democrazia socialista. Dopo l'attentato del 30 agosto 1918, il culto di Lenin come zar del popolo si diffuse a macchia d'olio continuando a crescere anche dopo la sua morte.

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