La poesia di Rosa Chacel
In questo incontro, tutti gli amanti dell'opera di Rosa Chacel sono invitati a leggere - in
italiano o in spagnolo - un frammento della sua opera, in uno spazio
virtuale che popoleremo grazie alla videoconferenza. Inaugurerà la
lettura l'ispanista Giuseppina Notaro. Se vuoi partecipare all'incontro, che si terrà in videoconferenza, scrivici entro il 23 febbraio
all'indirizzo di posta indicato ed inviaci il testo che vuoi leggere
(non più di un minuto a disposizione).
Scrivici anche se preferisci
semplicemente ascoltare.
Rosa Clotilde Chacel Arimón (Valladolid, 1898 – Madrid, 1994) è una scrittrice spagnola, appartenente alla Generación del 27. È sempre stata una donna appassionata di arti, cultura e lettere, e fin da giovane frequenta i salotti intellettuali, le tertulias e gli artisti più conosciuti dell’epoca, come Valle-Inclán, Unamuno, Gómez de la Serna, Ortega y Gasset, che sarà anche il suo maestro. Il suo impegno letterario, di ispirazione avanguardista, comincia negli anni ’30, con la pubblicazione di articoli e racconti in famose riviste (Revista de Occidente, Ultra, ecc.), e il suo interesse si concentra soprattutto sul ruolo della donna nella società dell’epoca, insieme alla rivendicazione dei suoi diritti. Viaggia molto in tutta Europa, insieme a suo marito, il pittore Timoteo Pérez Rubio. Pubblica il suo primo romanzo nel 1930, Estación. Ida y vuelta. Alla fine della Guerra civile, nel 1939 va in esilio, prima a Parigi, poi a Río de Janeiro e infine a Buenos Aires: durante tutto il periodo di lontananza dalla sua patria continua la sua attività letteraria, tra prosa e poesia. Nel 1987 riceve il Premio Nacional de las Letras.
Rosa Chacel è stata traduttrice e ha scritto romanzi, saggi, biografie, racconti, poesie: le sue opere sono caratterizzate dall’analisi della psicologia dei personaggi e dal forte legame con gli avvenimenti del suo tempo. Il ruolo della donna, emarginata e discriminata in quell’epoca, è sempre stato al centro dei suoi interessi e delle sue rivendicazioni. Tutti i suoi componimenti in versi sono perfettamente immersi nella sua contemporaneità, e affrontano i temi eterni della vita e della morte, dell’arte e delle passioni umane.
Giuseppina Notaro è Ricercatrice di Letteratura spagnola presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Si occupa di letteratura spagnola contemporanea, e in particolare ha affrontato lo studio degli scrittori dell’esilio repubblicano spagnolo in Francia, e il tema della Shoah nelle novelas contemporanee. Attualmente si sta interessando alla tematica della relazione tra laicità e confessionalità nella letteratura spagnola contemporanea, in particolare all’opera dello scrittore sacerdote Pablo d’Ors, e al tema del silenzio declinato in diversi campi di studio. Ha curato il volume La scrittura altrove. L’esilio nella letteratura ispanica (Napoli, Think thanks), il volume Caminos de imperfección. Laicidad y confesionalidad en la Europa contemporánea (Napoli, L’Orientale) e ha pubblicato il volume Tre voci dell’esilio spagnolo: Jorge Semprún, Agustín Gómez-Arcos, Ramón Chao (Napoli, L’Orientale), oltre a diversi articoli e saggi in riviste e volumi. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali.