Trasferitasi in Spagna, la regista cilena Carolina Espinoza ha sviluppato il suo lavoro come documentarista dal punto di vista dell’antropologia sociale, disciplina del suo dottorato. La preoccupazione per dare rilievo alla memoria dell’esilio -e non soltanto quello cileno- è presente già nel suo primo lungometraggio, La alegría de los otros (2009), sull’importanza dei cileni espulsi in seguito alla caduta della dittatura, e anche ne La operación más noble (2020), in cui diede voce agli esuli spagnoli che arrivarono in Cile sul Winnipeg nel 1939.