Attività culturali

Il Realismo di Ribera nei volti dei Profeti visto da Éric Fonteneau

Il Realismo di Ribera nei volti dei Profeti visto da Éric Fonteneau © Éric Fonteneau

La mostra nasce dal viaggio di Éric Fonteneau e José Vicente Quirante Rives alla chiesa della Certosa di San Martino a Napoli per omaggiare i profeti dipinti nel Seicento dallo spagnolo José de Ribera che si trovano ancora in situ. Queste opere hanno avuto un forte impatto sulla pittura europea e l'intenzione dell'artista francese e dello scrittore spagnolo era riflettere su questi capolavori creando un progetto espositivo a partire della loro visita. 
Mentre Quirante ha pubblicato di recente le sue conclusioni nel volume Dodici araldi grinzosi (Colonnese editore, Napoli 2024), questi disegni sono il risultato del lavoro di Éric Fonteneau; l’artista cerca l'anima dei profeti, ovvero i napoletani reali che servirono come modelli per Ribera, in una sorta di viaggio di ritorno dal contesto teologico della Certosa dove si trovano i profeti di Ribera alla realtà napoletana che sta alla base del naturalismo di José de Ribera. 
Sia il volume di Quirante che i disegni di Éric sono il frutto del loro dialogo, due europei a confronto che si misurano con le opere dello Spagnoletto.

L’artista plastico francese Éric Fonteneau è nato nel 1954 a Cholet. Vive e lavora tra Nantes e Parigi. Dopo aver terminato gli studi di Belle Arti all'Università Haute Bretagne di Rennes, ha lavorato in Burkina Faso, a New York e a San Francisco. Sviluppa un lavoro molto personale sulle possibilità del disegno. Ha esposto le sue opere in numerose gallerie francesi e internazionali.

I curatori:
Lo scrittore spagnolo José Vicente Quirante Rives (1971) è laureato in Giurisprudenza ed è dottore di ricerca in Filosofia. Ha lavorato come avvocato ed ha fondato in Spagna la casa editrice Partenope, dedicata alla narrativa meridionale italiana, ed è stato direttore dell’Instituto Cervantes di Napoli e di altre istituzioni culturali. Autore di un’amplia bibliografia sulla civiltà napoletana, dal 2020 è cittadino onorario di Napoli. Con Colonnese ha pubblicato il suo romanzo Ombra e Rivoluzione. Variazioni sul Naturalista Domenico Cirillo (2020) e il saggio letterario Dodici araldi grinzosi. I profeti di Ribera nella Certosa di San Martino (2024).

Candida Carrino.  Dal 2019 è direttrice dell'Archivio di Stato di Napoli; sin dall’inizio dell’incarico si è posta l’obiettivo di vivacizzare l’archivio valorizzando il ruolo di fonte storica e didattica dei preziosi documenti custoditi al suo interno. Archivista, storica e ricercatrice, si occupa di riordino e valorizzazione di archivi pubblici e privati. Tra le numerose pubblicazioni relative ad enti ed istituzioni culturali di Napoli e della Campania ricordiamo: Le carte di Domenico Morelli nell’archivio storico dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (2002), Archivio storico dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. 1812-194 (2009), Inventario dell’archivio storico dell’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli (2010), Quando ho i soldi mi compro un pianoforte con Sergio Piro (2010).

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