In dialogo con Marco Ottaiano, la scrittrice spagnola Marta Sanz racconterà la propria esperienza di autrice tradotta, tra l’altro, in italiano, e rifletterà sul concetto di universalità e autenticità letterarie, stili gentrificati, mercato e abitudini di consumo culturale globalizzati. Da una prospettiva non malinconica, bensì critica, si tenterà di condividere un’idea della cultura al tempo dello spettacolo, della banalizzazione del concetto di verità e del disprezzo educativo.
Con la conferenza l’autrice di Farándula e Lección de Anatomía inaugura la IX edizione del corso di traduzione letteraria per l’editoria, organizzato dall’Instituto Cervantes di Napoli e dall’Università L’Orientale di Napoli.
Marta Sanz (Madrid, 1967) è dottore in Filologia e docente della Escuela de escritores di Madrid. Durante la sua prolifica carriera letteraria è stata insignita di numerosi e prestigiosi premi, tra i quali il Premio Herralde de novela, il premio Ojo Crítico de Narrativa o il Premio Vargas Llosa de relato. Collabora con El País, riviste e programmi radiofonici. Il romanzo Un buen detective no se casa jamás è stato tradotto in italiano e accolto con successo dal pubblico.