Montserrat Caballé: il mistero della voce
Erio Piccagliani
Con Montserrat Caballé muore una delle più grandi cantanti di tutti i tempi. Chi l'ha ascoltata in teatro nei suoi anni migliori ne ha riportato un' impressione così forte da essere indelebile. Tra i ricordi più vividi c'è “Casta diva” della prima Norma che la Caballé cantò alla Scala nel 1972. In un crescendo di memorabili performances teatrali e di mitiche incisioni discografiche Montserrat Caballé divenne regina del belcanto: interprete di riferimento della produzione di Rossini, di Donizetti e di Bellini. Svelò il fascino del loro stile: quel canto purissimo eppure ricco di espressività, in un gioco di suoni e di accenti in cui la Caballé era sovrana.
Nel suo repertorio non poté mancare Verdi, di cui diede letture memorabili come Un ballo in maschera alla Scala, che conquistarono il pubblico milanese. Nella Salome, che eseguì anche alla Scala, Monteserrat Caballé fu giustamente giudicata superlativa. Il celebre soprano illuminava le arcate della melodia straussiana con un timbro di una bellezza indefinibile.
