Go figure
Go Figure, Sharon Fridman | ph Lior Segev
Per dire la verità, un corpo ha bisogno di un linguaggio autentico, proprio, che disegni il suo vocabolario a partire dalla sua diversità.
Shmuel e Tomer si incontrano su un palco.
Shmuel prende confidenza con la sua diversità, ne osserva i movimenti, impara a riconoscersi.
E in questa disuguaglianza definisce le sue azioni, le modella, le danza e trasforma il suo movimento in un ponte che offre a Tomer come un invito al dialogo.
Tomer risponde all’appello e tra i due nasce un duetto che evidenzia le caratteristiche di ognuno, i limiti e le possibilità dei loro movimenti, un equilibrio che si fa perfetto nel desiderio di sostenersi a vicenda, senza che nessuno dei due prevalga o nasconda l’altro.
Nel desiderio condiviso di essere bellezza, di essere verità.