Attività culturali

Tra deserti e burroni: violenza, migrazione e crisi nella poesia di Andrea Cote

Tra deserti e burroni: violenza, migrazione e crisi nella poesia di Andrea Cote Andrea Cote

La poesia di Andrea Cote rappresenta l'estetica di una generazione di autori colombiani che esplorano liricamente temi come la violenza nel territorio nazionale, la migrazione e la diaspora. Il suo libro Puerto Calcinado (2003) esplora il tema del diventare donna durante gli anni della guerra civile in Colombia e propone il paesaggio del burrone come materializzazione della promessa infranta dalla guerra nel paradiso perduto dell'infanzia. Questo libro scritto in formato colloquiale propone un sé autobiografico il cui destinatario è a volte la sorella, altre volte un gruppo più ampio che rappresenta il Paese. La raccolta di poesie Nei prati della fine del mondo (2019) affronta il tropo del deserto come spazio archetipico di pellegrinaggio ed evoca la desolazione e le voci del migrante. L'io poetico esplora anche il tema della maternità di fronte a un mondo in crisi ecologica che si rivela come un abisso. 


 Andrea Cote è una delle scrittrici colombiane più riconosciute della sua generazione, con il suo primo libro, Puerto Calcinado (2003), ha vinto il premio nazionale di poesia dell'Universidad Externado de Colombia nel 2003, il Premio internazionale di poesia Puentes de Struga nel 2005 e il Premio Cittá de Castrovillare Prize nel 2010. Ha ottenuto anche il riconoscimento dell'International Latino Book Award nel 2020. Attualmente risiede negli Stati Uniti ed è professoressa di poesia nel Master bilingue in Scrittura creativa presso l'Università del Texas a El Paso. Ha pubblicato in Italia Porto in cenere (LietoColle, 2010) e La rovina che nomino (2024)

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