Romanzo sociale o viaggio verso gli abissi seducenti del crimine?
Nella lettura del romanzo noir si è soliti privilegiare il suo carattere di radiografia di una società. In questo modo, questi artefatti narrativi sarebbero un documento e una testimonianza delle relazioni di potere e delle ingiustizie che accadono nel mondo contemporaneo. Ma questa passione per il crimine, per la razionalità che rilegge i fatti e li decifra, questa ossessione per la violenza come un elemento estetico non potrebbero essere un modo di sperimentare il piacere mortale di conoscere i precipizi a cui ogni tanto si affacciano gli atti e i pensieri degli individui?