Non es un río, di Selva Almada
No es un río è ambientato nelle zone rurali dell'Argentina per indagare sulla crudeltà e sulla violenza attraverso patti e alleanze segrete tra uomini. Con questo romanzo Selva Almada completa la sua trilogía de varones, inaugurata con El viento que destruye e subito seguita da Ladrilleros. In questo romanzo magistrale, i suoi modi di dire e la sua straordinaria sensibilità risplendono ancora una volta per far sì che i personaggi esprimano nelle loro azioni ciò che vive nel profondo delle loro anime.
Enero e il Negro portano a pescare a Tilo, il figlio adolescente di Eusebio, suo amico morto quindici anni fa. Mentre bevono e cucinano e parlano e ballano, fanno i conti con i fantasmi del passato e quelli del presente, che si confondono nell'umore alterato dal vino e dalla sonnolenza. Una rete che mescola realtà e sogno, fatti e congetture, isolani, acqua, notte, fuoco, pesci, insetti. Umano, ma allo stesso tempo animale e vegetale, questo romanzo scorre come un canale, una lunga conversazione o l'affetto tra esseri che si amano: madri, figli, fratelli, amanti, figliocci.
< div>Selva Almada (Entre Ríos, Argentina, 1973) è nota sia per i suoi racconti, apparsi in prestigiose antologie, sia per i suoi romanzi. Le storie di Almada sono emerse nell'Analisi del Semanario, dal Paraná, città dove ha diretto il progetto letterario Caelum Blue. Il vento che devasta è il suo primo contatto con il romanzo; Segue la pubblicazione di altri titoli come Ladrilleros, Dead Girls o It's Not a River. Le creazioni letterarie di Almada sono state tradotte in numerose lingue, come francese, inglese, italiano, tedesco o portoghese.
Selva Almada è la recente vincitrice del Premio IILA - Letteratura 2023.