MANIAC, di Benjamín Labatut
Quando alla fine della seconda guerra mondiale
John von Neumann concepisce il MANIAC – un calcolatore universale che doveva,
nelle intenzioni del suo creatore, «afferrare la scienza alla gola scatenando
un potere di calcolo illimitato» –, sono in pochi a rendersi conto che il
mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario – parto
di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e «inesorabilmente
logica» – non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie
dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo
dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare.
Con questo nuovo libro, Labatut si conferma uno straordinario
tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della
scienza moderna, lasciandogli intravedere l’oscurità che la nutre.