Día de Cervantes. Non solo Quijote
Quello che Shakespeare rappresenta per la lingua inglese, Goethe per il tedesco e Dante per l’italiano, Miguel de Cervantes lo è per lo spagnolo. Universalmente conosciuto per il suo “Chisciotte”, ha scritto anche poesie e opere drammatiche di particolare successo così come altri romanzi, sia estesi che brevi.
Organizziamo questo incontro il giorno della morte di Cervantes, stabilito dall’Unesco come Giornata internazionale del libro, con una presentazione a cura di Flavia Gherardi, ispanista dell’Università Federico II. Di seguito, tutti gli amici e le amiche di Cervantes avranno l’occasione di leggere e commentare un frammento di una qualsiasi delle opere di Cervantes, in spagnolo o in italiano.
Nato ad Alcalá de Henares nel 1547, ancora bambino Miguel de Cervantes si trasferisce con la famiglia a Madrid. Da giovane si arruola e nel 1571 combatte nella battaglia di Lepanto, rimanendo ferito ad un braccio, motivo per cui lo soprannominano “Il monco di Lepanto”. Quando torna in Spagna è fatto prigioniero dai turchi per cinque anni. Di nuovo libero, torna a Madrid e scrive il suo primo romanzo, “La Galatea”. Lavora come esattore delle tasse a Siviglia, ma nel 1597 viene incarcerato con l’accusa di favoreggiamento in una frode bancaria. Nel 1600 si stabilisce a Valladolid, dove conclude la stesura della prima parte del “Chisciotte”, pubblicata nel 1605. Nel 1613 pubblica la raccolta di racconti intitolata “Novelas ejemplares”. La straordinaria accoglienza del “Chisciotte” fa sì che venga pubblicata la seconda parte, nonostante il suo autore si ammali e muoia poco dopo, nel 1616.